Il Movimento.
Egregia DOTTORESSA,
leggiamo
il suo commento con immenso piacere e con altrettanta meraviglia
restiamo stupidi dal silenzio degli organi politici.
Essendo
lei un organo tecnico del comune e non una concittadina grammichelese
dobbiamo ritenere il suo commento legato ad un interesse
professionale e non meramente politico.
Sotto
questa luce però il suo intervento risulta singolare almeno per tre ordini di ragioni.
1. Il post non è stato inserito da Specchiale che
lo ha solo condiviso.
2. Il post contiene una critica "politica" piuttosto che una
reprimenda "tecnica".
3. Sull'accertamento straordinario avevamo ragione noi di IDEE IN MOVIMENTO e lei invece di fare ammenda per l'errore, attacca chi aveva tentato di avvertirla per tempo.
Ci
spieghiamo. IDEE IN MOVIMENTO critica fortemente le scelte
“politiche” di questa amministrazione che a nostro avviso sembra
non avere alcuna strategia per lo sviluppo (economico, sociale,
culturale) della città e pertanto con questo fare improvvisato
rischia di portare l'ente verso il disastro.
In
questo quadro abbiamo criticato la scelta di non procedere
all'accertamento straordinario cosi come abbiamo criticato la scelta
di contrarre un mutuo da 3 milioni di euro al di fuori della
procedura di riequilibrio finanziario prevista dall'art. 243 bis del
T.U. Enti Locali che avrebbe imposto maggiori controlli alle spese
del Comune.
Abbiamo
anche chiesto un confronto televisivo col Sindaco ma dalla parte
“politica” non si è avuto alcun riscontro mentre oggi un organo
"tecnico" si spinge a commenti ironici.
Per
carità, di certo non ci manca il senso dell'umorismo - altrimenti la
vita a Grammichele potrebbe risultare davvero impossibile -, ma
attenzione però a confondere l'ironia con l'economia.
La
nostra attenzione verso il bilancio non nasce da fini elettorali.
E'
risaputo che il bilancio non sia un argomento che suscita di per se
molta curiosità. Se volessimo anticipare la campagna elettorale
potremmo scegliere tra mille altri temi molto più interessanti per
gli elettori.
Tuttavia
siamo consapevoli che il bilancio è una cosa che riguarda tutti i
cittadini e tutte le forze politiche perchè tocca un cosa comune a
tutti: il portafoglio.
Dal
bilancio dipendono le tasse comunali, la qualità dei servizi, il
benessere dell'economia locale e non solo i voti che si possono
andare a chiedere, quindi battersi affinché il bilancio sia sano e
veritiero è un impegno che ci assumiamo a pieno sentendolo come un
fondamentale dovere civico che accomuna (o dovrebbe accomunare) tutti
i grammichelesi.
Adesso
a lei può venire facile fare della ironia sul bilancio, sugli
accertamenti o su altri adempimenti che riguardano anche il suo
ufficio ma per noi il problema è molto sentito perchè siamo i primi
a pagare i vostri errori.
Il
Comune non è una società; a fronte di una gestione sconsiderata il
Comune non fallisce ma va in dissesto; mentre per le società fallite
pagano gli amministratori e la compagine sociale per i Comuni in
dissesto pagano i cittadini.
Chiarito
che il nostro non è un accanimento verso il bilancio chiariamo
subito che fino ad oggi noi abbiamo comunque puntato il dito verso
quelli che riteniamo “errori politici”, cioè attinenti a quelle
scelte di fondo che provengono direttamente o indirettamente
dall'indirizzo politico.
Sebbene
il Presidente del Consiglio ha dichiarato il TV che nessuno finora
aveva avuto l'ardire di presentare esposti alla Corte dei Conti e che
è sempre stato tutto rimesso alla dialettica del Consiglio Comunale,
ci corre l'obbligo di ricordare l'evidenza: Grammichele non ha
bisogno di retorica ma di fatti.
Se
ci sono delle questioni politiche da rendere pubbliche, si fa un
comizio;
Se
ci sono dei problemi amministrativi, si fa una mozione/interrogazione
in Consiglio;
Se
si sospettano delle irregolarità nei conti/adempimenti, si fa una
segnalazione alla Corte dei Conti;
Se
si sospetta un illecito penale, si va in procura.
Badate,
queste semplici e ovvie regole di comportamento non sono dettate
dalla correttezza e neppure dalla cattiveria bensì dalla ragione.
Non
avrebbe senso porre in essere delle azioni che non abbiano alcuna
conseguenza.
A
nessun cittadino dotato di senno verrebbe in mente di fare un comizio
dopo aver ricevuto un assegno scoperto: o si fa protestare e si tenta
di recuperare le somme o si incassa il colpo.
Quindi
che senso avrebbe oggi fare un comizio per delle irregolarità
tecniche?
Che
cosa potrebbero mai fare i cittadini informati di tale irregolarità?
Magari
è più sensato presentare una interrogazione in Consiglio Comunale
(nel nostro caso vedi il pregevole intervento del consigliere
Zapparrata). Poi, dopo aver ricevuto una risposta tanto arrogante
quanto errata (la “contestualità” è pacifica sia per gli
specialisti della materia che per i neo diplomati in ragioneria che
abbiano avuto la bontà di leggersi la norma), si tenta di evitare
danni all'Ente segnalando il tutto all'organo competente, ovvero la
Corte dei Conti.
Insomma
IDEE IN MOVIMENTO non si limita alla retorica politica. Non ci
interessa la politica dei comizi urlati e degli inciuci sottovoce.
Quindi
carissima DOTTORESSA, siamo certi che comprenderà che non siamo preoccupati tanto dal fegato del nostro Presidente (che non ci risulta essere persona ansiosa), quanto dal benessere del Comune che risulta essere collegato alla bontà del lavoro della classe politica e dirigenziale. La invitiamo a riflettere sul fatto (raro ma pur sempre possibile)
che ancora ci siano delle persone che sono interessate al
bene comune, che vogliano evitare il peggioramento delle condizioni
economiche dell'Ente e che non necessariamente devono cavalcare
pretestuose battaglie politiche.
Sull'accertamento
straordinario la segnalazione in Consiglio è avvenuta prima della
scadenza dei termini in modo pacato, non si è aspettato
l'inadempimento per poi schiamazzare fesserie in piazza ( o in TV).
Infine,
spero ci perdonerà una piccola “invasione di campo”: questa
volta entriamo noi nel settore tecnico.
Di
certo non vogliamo sostituirci ad una laureata in Scienze politiche
(peraltro con ottimi voti), ma in passato
ci è sembrato che alcuni dirigenti del Comune di Grammichele
prendessero una indennità di risultato mensilmente.
La
cosa sarebbe anomala qualora l'indennità fosse - come sembrava -
sganciata da criteri meritocratici legati appunto ai risultati
raggiunti.
Siamo
certi che il cittadino medio sarebbe comunque indisposto nel sapere
che vi siano indennità di risultato considerati i (pochi) risultati
visibili alla città, ma ci auguriamo vivamente che si tratti di un
nostro errore.
Buon lavoro.
Idee in movimento