- conoscere i debiti effettivi delle amministrazioni pubbliche;
- evitare l’accertamento di entrate future e di impegni inesistenti;
- rafforzare la programmazione di bilancio;
- favorire la modulazione dei debiti secondo gli effettivi fabbisogni;
- avvicinare la competenza finanziaria a quella economica.
Insomma, 5 punti volti tutti allo stesso fine: avere bilanci reali (...o quantomeno verosimili).
Per questo l'art. 3 comma 7 prescrive:
<< Al fine di adeguare i residui attivi e passivi risultanti al 1°gennaio 2015 al principio generale della competenza finanziaria enunciato nell'allegato n. 1, le amministrazioni pubbliche di cui al comma 1, escluse quelle che hanno partecipato alla sperimentazione nel 2014, con delibera di Giunta, previo parere dell'organo di revisione economico-finanziario, provvedono, contestualmente all'approvazione del rendiconto 2014, al riaccertamento straordinario dei residui..>>.
La battaglia di IDEE IN MOVIMENTO.
Da anni IDEE IN MOVIMENTO punta il dito contro i bilanci poco verosimili del Comune di Grammichele. A molti le nostre dichiarazioni sono sembrate eccessive o "da campagna elettorale" ma tutti i nodi vengono al pettine.
Rinviare il problema non è risolvere il problema e indebitare ulteriormente il Comune senza nessuna strategia, non poteva che portare al disastro.
Cosa c'entra l'accertamento dei residui?
L'accertamento dei residui contestualmente all'approvazione del rendiconto costringe i Comuni a "dichiarare la verità" sui propri conti.
Per il nostro movimento il dato è fondamentale perchè riteniamo che non sia possibile creare sviluppo economico senza sapere di quali risorse dispone il Comune.
Insomma, anche se il Comune fosse pieno di debiti (come sembra essere), meglio saperlo e cercare di provvedervi che continuare con dei conti alla carlona e rischiare di arrivare al dissesto.
Questa pretesa non è legata ad una rovinosa strategia politica del "tanto peggio tanto meglio". Al contrario è da tempo che suggeriamo strade alternative a quelle intraprese da questa amministrazione proprio per evitare di aggravare la situazione debitoria del Comune.
Purtroppo rimaniamo inascoltati ma questa volta...be' questa volta si è contravvenuto non solo al raziocinio ma anche al disposto di una legge.
La tesi del Comune.
Le giustificazioni fornite non sembrano affatto convincenti.
Natascia Palermo, presidente della commissione bilancio, sostiene di aver seguito le indicazioni della dott.ssa Raniolo.
La dott.ssa Raniolo in Consiglio da' una interpretazione personale dell'avverbio "contestualmente". (clicca qui per vedere il video).
Nonostante le contestazioni di Rocco Zapparrata (28 minuto circa del video), il significato della parola viene reinterpretato.
DIZIONARIO ITALIANO
Per il dizionario del Corriere della Sera si hanno tre possibili significati:
1 Del contesto, che riguarda il contesto
2 burocr. Che avviene contemporaneamente o un attimo prima rispetto a un altro atto: atto, firma c.
- 3 avv. contestualmente, nello stesso momento
Per gli amministratori grammichelesi invece "contestualmente" vuol dire <<non appena possibile>> o <<non appena torna comodo>>.
L'invito di Natascia Palermo.
Natascia ci invita a leggere.
<< Prima di chiamarci illegittimi potresti informarti,leggere qualche verbale e nn pensare che non abbiamo un cervello che vota in piena autonomia,se errori ci sono,sono la prima a volere rimediare>>.
Be', che dire...cara Natascia, di certo non vogliamo iniziare uno scontro personale con te che sei una persona impegnata e che ti spendi molto per la città.
Sei una persona del fare e tutti sappiano che sono solo le persone del "non fare" che non commettono mai errori: la virtù insomma non sta nell'essere infallibili ma nel saper correggere i propri sbagli.
Con il precedente post nessuno voleva muovere attacchi personali ne' accuse offensive.
Noi non pretendiamo di dare lezioni di buona amministrazione a nessuno ma - permettimi - neppure ne riceviamo.
Ritorniamo quindi sul punto: non solo abbiamo letto ma abbiamo anche segnalato per tempo il problema.
Non ci si può affidare in modo quasi fideistico alla dott.ssa Raniolo pensando che anch'essa sia infallibile. Nessuno mette in discussione che sia <<una grande lavoratrice, serie e presente>> ma ci spiace ribadire che questa volta c'è stata una sbavatura.
Se infatti si continua a leggere il decreto 118/2011, all'art. 8 si legge:
<< 8. L'operazione di riaccertamento di cui al comma 7 e' oggetto di un unico atto deliberativo. Al termine del riaccertamento straordinario dei residui non sono conservati residui cui non corrispondono obbligazioni giuridicamente perfezionate e esigibili.
La delibera di giunta di cui al comma 7, cui sono allegati i prospetti riguardanti la rideterminazione del fondo pluriennale vincolato e del risultato di amministrazione, secondo lo schema di cui agli allegati 5/1 e 5/2, e' tempestivamente trasmessa al Consiglio. In caso di mancata deliberazione del riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015, contestualmente all'approvazione del rendiconto 2014, agli enti locali si applica la procedura prevista dal comma 2, primo periodo, dell'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267>>.
D.Lgs n.267/2000 art. 141:
<< Nella ipotesi di cui alla lettera c) del comma 1, trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla giunta il relativo schema, l'organo regionale di controllo nomina un commissario affinche' lo predisponga d'ufficio per sottoporlo al consiglio. In tal caso e comunque quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla giunta, l'organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all'amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo e' data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio.>>
In buona sostanza, non avendo effettuato l'accertamento straordinario dei residui contestualmente all'approvazione del rendiconto (ed in ogni caso non avendo provveduto entro il termine del 30 aprile), oggi è possibile chiedere il commissariamento della Giunta e qualora l'inerzia dovesse perdurare si potrebbe giungere addirittura allo scioglimento del Consiglio comunale.
Noi ci auguriamo che tutte le altre forze politiche che non si riconoscono in questa amministrazione, aderiscano alla campagna #OraBasta.
Non vogliamo perderci in sterili polemiche ma è necessario porre fine ai giochi sul bilancio.
E' il momento di puntare sullo sviluppo della città e questo passa dalla necessità di fare chiarezza sui conti del Comune.